Napoli, 29 aprile 2011 – Non bastano i rifiuti. A martirizzare Napoli ci pensano anche i candidati alle prossime elezioni comunali che in queste ultime settimane hanno letteralmente imbrattato la città con manifesti elettorali ovunque. privilegiati i cartelli 70x 100 affissi uno sull’altro nelle postazioni messe a disposizione dal comune, ma soprattutto collocati lungo i muri della città, senza risparmiare neanche quelli istituzionali del ministero delle entrate. tanta poi la carta straccia a terra, a impedire assieme all’immondizia la circolazione dei pedoni ovviamente indignati. E c’è chi va oltre, utilizzando anche i sei x tre pubblicitari. Così Napoli è selvaggiamente invasa dai volti dei candidati, di ogni schieramento politico e soprattutto di quelli che corrono per la carica di consigliere comunale. E la legge non aiuta di certo: la normativa prevede, infatti, multe che vanno dai 100 ai 1000 euro a manifesto da addebitare all’attacchino, al committente, oppure allo stesso candidato. E con quei soldi il comune dovrebbe ripulire la città. Ma lo scorso marzo è stata approvata in parlamento una legge (la cosidetta milleproroghe) che prevede un condono per tutti, partiti e candidati che imbrattano le città. Legge ovviamente bipartisan. Grazie all’emendamento, i partiti non saranno più tenuti a pagare le sanzioni per i manifesti elettorali abusivamente affissi lungo la pubblica via, come i normali cittadini, ma dovranno corrispondere solo la sanzione di mille euro per ogni provincia tappezzata. Un bel risparmio, non c’e’ che dire, e soprattutto nessun deterrente all’affissione selvaggio i cui costi per ripulire la città, cadono inevitabilmente sui cittadini.
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